Mostra “Roma Butman: solo exhibition

Dal 5 giugno al 19 giugno 2025

basato sulle ricerche di Tal Shalom Butman, Curatore: Ruggero Lenci

L’artista sarà presente in Fondazione durante i vari giorni dalle 14 alle 17, condividendo le sue ricerche artistiche con i visitatori.

La mostra: “Roma in Rome – HaMeshotetisty in the City”. Questa mostra è il risultato di una ricerca pratica condotta per un anno, tra il 2024 e il 2025. La ricerca affronta lo sviluppo di un processo creativo, inteso come strumento basato sul “vagabondaggio interiore”.

Il mio processo creativo inizia con la musica, che mi eleva verso i cieli delle emozioni e risveglia in me il desiderio di esprimerle pienamente attraverso la pittura. Inizio il viaggio con qualcosa di familiare e semplice, come una linea, una macchia o una forma, e la scelta è casuale. Gradualmente, gli elementi si moltiplicano e la loro combinazione crea una sfida emotiva. Qui comincia un processo di vagabondaggio sulla carta, che risveglia la mia immaginazione, permettendomi di vedere immagini all’interno di macchie, forme e colori, e di interpretarli.
Con il progredire dello sviluppo, l’eccitazione si intensifica e rivela dentro di me un miscuglio di immagini provenienti dall’inconscio. Per catturarle, affino la connessione tra ciò che sento e ciò che vedo sulla carta. Quando la comunicazione tra immagini ed emozioni raggiunge il suo apice, vivo un’ondata emotiva così potente che qualcosa di nuovo e meraviglioso si rivela a me. Questo può accadere infinite volte durante il processo creativo, e si conclude quando il dipinto esprime pienamente l’emozione che è dentro di me.

Questo processo creativo mi è naturale, ma non ne ero consapevole e lo usavo come strumento di regolazione emotiva. Mi sono concentrato principalmente sulla creazione di autoritratti con l’obiettivo di esplorare il tumulto mentale che vivo, per portarmi fuori dall’ombra e verso la luce. Mi sedevo davanti allo specchio e cercavo di catturare i tratti del viso che documentavano la tempesta emotiva che stava avvenendo dentro di me.
Molti anni dopo, grazie alla ricerca di Tali condotta come parte dei suoi studi presso l’Università di Tel Aviv sulla mia arte, sono riuscito a osservare il mio processo creativo dall’esterno e ho scoperto che si basava su strumenti che potevano trasformare la mia arte in qualcosa di più ampio rispetto a un semplice strumento terapeutico.

Questo è accaduto per la prima volta dopo un incontro con Paolo Palomba, presidente dell’E.G.A., nel 2022, durante una visita alla galleria “Vitrina” che dirige nella capitale bulgara, Sofia. Dopo una conoscenza di due minuti, Paolo mi invitò a fare una mostra nella galleria e accettai immediatamente. Lo spazio della galleria divenne il mio studio e per tutta la durata della mostra ho dipinto. La piccola stanza di casa mia, dove guardavo allo specchio, divenne un’intera città. Mi sembrava di condurre una ricerca in un laboratorio.
Il risultato di questo approccio fu la rivelazione di una nuova figura, un uomo-uccello, che improvvisamente apparve sulla carta. Tali gli diede subito un nome, basandosi sulla sua ricerca: “Meshotetisty”. Mi sono sentito subito legato al personaggio, ed è diventato il mio alter ego nella pittura, e da quel momento non ho più avuto bisogno di disegnare me stesso per esprimere i miei sentimenti.

Nella mostra, potrai vedere mondi pieni di gioia e tristezza, storie e misteri. Attraverso il personaggio dell’uomo-uccello, Meshotetisty, mi muovo da un mondo all’altro per rivelarmi e comunicare con te.

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